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26 marzo 2011 6 26 /03 /marzo /2011 14:42

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Una delle opere più importanti dell'arte figurativa mondiale, la Lamina di re Agilulfo (fine VI - inizio VII secolo). Venne trovata tra le rovine di un castello della Val di Nievole, e raffigura un uomo vestito con ricercatezza, identificato da una scritta come Agilulfo (ma vi è chi dubita dell'autenticità di tale scritta) in atto di "allocutio" (cioè, arringare una folla, forse di militi), circondato da due dignitari di corte, bardati di armature tipicamente barbariche (elmo conico), e due vittorie alate che simboleggiano un tentativo di coniugare l'arte barbarica con l'iconografia classica e cristiana. Entrambe impugnano una cornucopia, simbolo di abbondanza e di ricchezza. In entrambi i lati, la composizione (forse parte di un elmo) è chiusa da due gruppi di due persone, una in atto di inginocchiarsi in segno di riverenza e l'altra recante una corona con una croce.

Tra le varie interpretazioni, quella che lega quest'opera al sacco di Roma del 593, quando Agilulfo pretese trecento libbre da Papa Gregorio Magno per non distruggere Roma. Evidente il tentativo di sottolineare la superiorità teologica dell'arianesimo, smentita poi dalla storia e dai fatti, oltre che dalle stesse azioni posteriori di Agilulfo, influenzato dalla sua sposa, la cattolica Teodolinda. Così come uno sforzo di assegnare ai nuovi venuti le funzioni che ebbero gli antichi imperatori di Roma.

 

((Français) - La Lamine d'Agilulfe (fin du VImè - dèbut VIImè siecle), dècouverte en Val Di Nievole, est un oeuvre très importante dans l'art universelle. Elle rèpresente un homme richement habillè, que una phrase ici ècrite identifie avec lew Roi Langobarte d'Italie Agilulfe (mais quelq'un a des preplexitès sur l'autenticite de cette phrase) en acte de "allocutio" (discours à des combattants). On voit deux hommes aristocratiques, bardès d'armatures barbariques, et deux Victoires alèes, tentatif de rèunir edes elements de l'art re la Rome Ancienne avec des elements langobards. E>lles tiennent une cornucopie, symbole d'abbondance.  à leiur epaules, en tous les parts, deux groupes de deux personnes l'un qui s'agenouille en act de sous-mission, l'autre tient une couronne avec une croix.

Quelq'un dit que cette oeuvre est en rapport à la debacle du Pope Gregoire Magne et de Rome du 593, et y lit une symbolisation de la victoire (theologique aussi) de l'Arianisme. Mais l'histoire donne la victoire au Catholicisme, auusi dans l'action politique et religieuse posterieure d'Agilulfe.

 

 

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